Durante le vacanze pasquali, mio figlio e mia nuora hanno trascorso una settimana a casa mia e in quei giorni hanno cominciato a pensare al rinfresco.
Federico:- Mamma, ci piacerebbe organizzare un bel rinfresco, qui, nel giardino di casa.
Io:- Non ci sono problemi. Chiami un catering, vero?
Federico:- Ma, mamma! Queste cose le hai sempre fatte da te!
Io:- Non ho più né l’età, né le energie…
Non deve essere stata un’obiezione molto forte, perché da quel momento in poi tutti hanno dato per scontato che avrei organizzato la cena per un centinaio di invitati.
Ho cercato di non pensarci fino a quando non è nata la bambina. Avevo paura che pensarci prima, portasse sfortuna…
Durante il viaggio di ritorno, nell’intercity Milano- Arezzo, io e mia nuora Martina, la zia di Elena, agenda alla mano e consapevoli di avere davanti a noi tanti impegni personali e poco tempo, abbiamo cominciato ad organizzare la festa: quali piatti cucinare, quali preparare in anticipo e surgelare, quali preparare all’ultimo momento, quali avrei cucinato io e quali lei, quando andare a fare la spesa…Il tutto stuzzicava la palese curiosità dei passeggeri, seduti di fronte a noi: cercavano di rimanere indifferenti, ma ogni tanto interrompevano la lettura o la conversazione e ci lanciavano occhiate.
Il Menù
con marmellata di fichi e di cipolle
Cantuccini e vinsanto