“Questa gustosa insalata prende il nome dalla famosa regina Caterina de’ Medici, ma non ci sono prove che sia di sua invenzione o che ne fosse ghiotta. È comunque nota anche i nomi di ‘misticanza del pastore’ (dal verbo “misticare”, mescolare, rimestare) o ‘insalata rinascimentale’. Le erbe di campo da usare sono: cicerbita, terracrepolo, ceciarello, salvastrella, barba i cappuccino, radicchietto, lattughino, piscialletto, raperonzolo, ruchetta. “
Così ci dice Paolo Petroni ne Il grande libro della vera cucina toscana e così la mangiavo quando da piccola con la nonna Caterina andavo, mano nella mano, nei campi a raccogliere le insalate primaverili. Camminavamo a testa bassa, con lo sguardo rivolto a terra, la nonna alla ricerca delle insalate selvatiche, io con la paura di veder sbucare un serpente o, peggio ancora, la vipera. Appena ne vedeva una, la nonna tirava fuori dalla tasca del grembiule il coltellino, la raccoglieva, la puliva un po’ e la metteva nel sacchettino che si era portata dietro. E mi insegnava i nomi delle erbe e come fare a riconoscere quelle ‘bone’ da quelle ‘cattive’. Non sono stata una buona allieva ed ho dimenticato tutto, tranne il calore e il profumo di quei pomeriggi trascorsi insieme ed oggi, quando ho voglia dell’insalata di Caterina ( Caterina la nonna, non Caterina la regina) non mi resta che comprare una confezione di misticanza, buona per carità ma con una consistenza ed un sapore che non hanno niente a che vedere con le erbe raccolte nei campi.
E’ una ricetta facile per preparare un bel piatto unico!
Ingredienti per due
- una confezione di misticanza
- 2 uova sode tagliate a spicchi
- capperi sottaceto
- filetti d’acciuga dissalati
- 100 g circa di pecorino toscano fresco tagliato a cubetti
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
Procedimento
Lavare e asciugare l’insalata; metterla in un’insalatiera insieme agli altri ingredienti, condirla con un po’ di olio, un pizzico di sale e uno di pepe. Mescolare bene e servire.
